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Una meta mille sapori

14.09.2021
Indice

La cucina mauriziana nasce dall’incontro di culture e gastronomie diverse tra cui quella indiana, cinese, creola, inglese e francese. La si potrebbe definire fusion, se non fosse per la sua precisa e forte identità, ottenuta in secoli di contaminazioni e grazie alla presenza di eccellenti materie prime come la canna da zucchero, il tè e la vaniglia.

Tanti popoli

L’isola è un autentico melting pot di religioni, culture e credenze, dovuto alla presenza di tante etnie concentrate in una Nazione di piccole dimensioni, che conta circa 1.100.000 abitanti. In origine, a Mauritius vivevano coloni europei e numerosi schiavi, fatti venire dall’Africa e dal Madagascar per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. La fine della schiavitù, abolita nel 1835, fece nascere una forte domanda di manodopera dalla Cina e dall’India.

L’etnia più diffusa è oggi costituita dagli indo-mauriziani, fieri discendenti degli indiani arrivati per lavorare nelle piantagioni. Di numero decisamente minore, ma ben integrati, sono i sino-mauriziani: di origine cinese, molto attivi nel commercio e nella ristorazione. Il resto degli abitanti è costituito da francesi, inglesi e creoli. Ogni etnia ha portato a Mauritius le sue abitudini in fatto di piatti, preparazioni e sapori.

Sapori indocinesi

Colorata, piccante, aromatica e decisamente speziata, la cucina mauriziana è fortemente influenzata dalla gastronomia indiana e cinese.

Sull’isola sono molto diffusi piatti della tradizione masala e tandoori. L’uso del curry è estremamente diffuso ma la miscela locale è molto diversa da quella di osservanza indiana. Il pesce viene cucinato seguendo alcune indicazioni della cucina cinese, in particolar modo della regione del Sichuan , dalla quale provengono gran parte dei sino-mauriziani. Le carni – data la presenza di diversi culti religiosi sull’isola – sono preparate assecondando ogni differenza di culto.

I menù possono a prima vista sembrare bizzarri, ma si rivelano eterogenei e sorprendenti nella straordinaria varietà dei gusti.

Tè, zucchero e vaniglia

La produzione di vaniglia è uno dei punti di forza dell’economia locale ed è senz’altro uno degli acquisti consigliati per chi visita Mauritius. Anche la canna da zucchero è uno dei vettori economici del Paese. Nei mercati locali si possono trovare zuccheri di ogni genere, come il pregiato rosso muscovado. Il rum – distillato della canna da zucchero – è una specialità mauriziana che vale la pena scoprire!

Altra specialità mauriziana è il : il suo aroma inconfondibile, spesso aromatizzato alla vaniglia, accompagna il classico rito inglese delle cinque del pomeriggio, popolare anche a queste latitudini. Sull’isola esiste una vera e propria via del tè che conduce al villaggio di Bois Chéri, dal quale prende il nome la tipologia più diffusa.