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Vacanza in Perù: il cuore del pianeta

14.09.2021
Indice

Ecco un viaggio in Perù, alla scoperta di un incredibile ecosistema che da anni resiste allo sfruttamento delle sue risorse da parte dell'uomo.

Madre de Dios

Qui lo chiamano friaje. E' una sferzante corrente d'aria fredda che attraversa le zone caldo umide della foresta amazzonica. A causarla è il vento gelido che dalla Patagonia risale, rapido, lungo il continente sudamericano, verso le Ande. Siamo nel dipartimento di Madre de Dios e il friaje ci coglie di sorpresa durante la vacanza in Perù che ci ha portati in una delle zone più incredibili e selvagge del grande continente sudamericano. Il dipartimento prende il nome da un fiume, che nasce dai monti di Paucartambo, a nord di Cuzco, e scorre nel cuore della foresta peruviana meridionale dopo aver attraversato 4000 km di territorio tra la Bolivia e il Brasile. Prima di sconfinare in Bolivia il rio Madre de Dios riceve le acque del rio Tambopata e del rio de las Piedras, ingrossando il suo corso a tal punto da sommergere l'intera foresta durante la stagione delle piogge. Arriviamo a Puerto Maldonado con un volo interno, da Cuzco, e dall'alto ci accorgiamo che questa regione della foresta è ancora intatta. Il merito va anche alle istituzioni peruviane, che da oltre 25 anni si stanno impegnando per combattere la deforestazione, istituendo aree protette.

Parchi, riserve, aree protette

Ci documentiamo sulle più importanti, cercando di capire se, e in quali zone, sono possibili visite guidate ed escursioni. C'è la Riserva della biosfera del Manu, istituita nel 1973, che si estende su un territorio ricoperto da foresta pluviale e popolato da una incredibile varietà di animali. C'è l'area protetta di Tambopata Candamo, nella zona del rio Tambopata, o il Parco Nazionale di Bahuaja-Sonene, istituito nel 2000, vicino al confine con la Bolivia. La regione di Madre de Dios ha dovuto sopportare, negli anni, prima il boom della gomma, poi quello della ricerca e dell'estrazione del petrolio e ancora, quello della ricerca dell'oro e quello dellatrasformazione di territori forestali in aree agricole. Una vacanza in Perù è anche questo: l'occasione per comprendere come l'uomo abbia sfruttato in modo costante e inesorabile un enorme ecosistema, tanto potente e selvaggio quanto delicato e fondamentale. Nonostante le minacce delle multinazionali petrolifere, di quelle farmaceutiche o delle compagnie di legname, la foresta amazzonica e la natura sono ancora in grado di resistere e, soprattutto, di reagire.

Flora e fauna incredibili

Negli ultimi anni, anche grazie a un turismo sempre più responsabile, si sono sviluppate numerose iniziative per la tutela e la salvaguardia dell'ecosistema amazzonico. Nei dintorni di Puerto Maldonado la foresta è stata abbondantemente abbattuta ma non appena ci si allontana di qualche km dal centro della città comincia lo spettacolo. Gli shihuahuacos, meglio conosciuti come alberi del ferro per la durezza del loro legno, svettano sopra la foresta assieme ai maestosi kapok, che raggiungono i 60 metri di altezza e hanno un tronco che arriva fino a 3 metri di diametro. Ma ci sono anche gli alberi di catahua, i preferiti dagli indios per la costruzione di canoe e piroghe, o l'aguaje, una palma che cresce nelle paludi e nei tratti di foresta allagata. Ci sono i caimani bianchi, che si riscaldano al sole, distesi sulle sponde fangose del fiume, o gli splendidi Ara, dal piumaggio multicolore. Se ci si addentra con una visita guidata all'interno della foresta, invece, si possono vedere le scimmie dal cappuccio nero, e le scimmie urlatrici, mentre se siete fortunati potreste avvistare anche i tucani. Una vacanza in Perù, tra le meraviglie della foresta amazzonica è tutto questo, e anche di più.