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Viaggio in Buthan e Tour

Oasi di purezza e autenticità

Viaggio in Bhutan

Un viaggio in Bhutan è un'esperienza per pochi eletti. Piccolo paese nel cuore dell'Himalaya, protetto dalla catena montuosa più imponente al mondo, è un'oasi di purezza e autenticità, di paesaggi incontaminati, di una cultura unica e di un popolo il più felice al mondo. Per molto tempo ha vissuto in una sorta di isolamento volontario fino al 1974 quando, con non poca titubanza, ha aperto le porte al resto del mondo. Ancora oggi i visitatori che ogni anno si avventurano in questo meraviglioso regno tra le montagne sono davvero pochissimi, sia per gli alti costi del viaggio sia per la volontà da parte del governo stesso di tenere sotto controllo il turismo di massa. A spaventare i butanesi è il timore di non riuscire a preservare questa loro identità, unica e pura.

Qui la maggior parte degli abitanti indossa ancora il gho, l'abito tradizionale per gli uomini, e il kira, quella delle donne; parlano la dzongkha (la lingua della fortezza) e il buddismo occupa un posto importante della vita di tutti i giorni tanto che numerosi sono i dzongs (antichi centri amministrativi e religiosi) e i lakhang (i templi) tuttora attivi e abitati dai monaci. Non stupisce, quindi, se la televisione è arrivata solo nel 1999, se al posto dei semafori ci sono vigili in carne ed ossa o se al PIL viene preferito il FIL, l'indice di felicità interna lorda.

Cosa vedere in Bhutan

Thimphu

È la capitale del Bhutan, città unica, fusione di antiche tradizioni e moderno sviluppo urbano, di monasteri e globalizzazione. Da non perdere: il Museo Simply Bhutan costruito con legno e materiali riciclati da vecchie case ed edifici antichi; l'istituto Zorig Chusu, la Scuola delle Arti; il Memorial Chirten, lo stupa costruito in memoria del re Jigme Dorji, e Trashichoedzong, la fortezza della religione.

Monastero di Takstang

È uno dei monasteri più famosi del Bhutan, il più sacro del paese, arroccato a strapiombo sul fianco della montagna nella valle di Paro, l'affascinante cittadina dalle facciate di legno variopinto. Noto anche col nome di Tana della Tigre, è un complesso di templi costruito a partire dal 1692 nei pressi della caverna di Taktsang Senge Samdup dove leggenda narra che il Guru Rinpoche, colui che ha introdotto la religione buddista in Bhutan, abbia meditato per tre lunghi mesi.

Kyinchu Lhakhang

Costruito dal re tibetano Songtsen Gampo nel 659, è uno dei templi più antichi del Bhutan, la cui fondazione segna l'introduzione del buddismo nel Paese. Da allora l'edificio originario ha subito continue ricostruzioni e ampiamenti, tanto da essere oggi uno degli esempi più significativo dell'architettura e della cultura butanese. Da non perdere: il dipinto murale del re di Ling Gesar, il famoso re-guerriero tibetano a cui è dedicato un poema epico, ritenuto da alcuni il più lungo al mondo.

Punakha

Capitale del Bhutan fino al 1955, sorge là dove il Mo Chhu (Fiume Madre) incontra il Pho Chhu (Fiume Padre). A fare da guardia a questa confluenza si erge il Punakha Dzong (Palazzo di grande felicità e beatitudine), secondo tempio più antico del Paese e forse l'edificio più imponente del paese.

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