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Viaggio a Mauritius

08.09.2021
Indice

"In un paese aulente e tiepido conosco Una signora creola, ricca di grazie nuove: di rossi alberi e di palme la vidi sotto un chiosco, donde sopra le palpebre sonno e silenzio piove". Inizia così la poesia scritta dall'allora esordiente Charles Baudelaire A une Dame créole, successivamente inserita all'interno de I fiori del male. Richiamo esotico e omaggio alle bellezze di questo lembo di terra in mezzo all'Oceano Indiano, la poesia è soltanto una delle tante opere letterarie ispirate dalla lussureggiante vegetazione e dalla tranquillità di quest'isola.
Mauritius è un'isola che ispira. Percorrendo le sue strade non possiamo fare a meno di imbatterci nei luoghi che videro sbocciare l'amore tra Paul e Virginie, protagonisti dell'omonimo romanzo di Berdardin de Saint- Pierre, considerato uno dei manifesti del romanticismo francese. Tra questi il più visitato è il Poudre d'Or, la zona in cui un naufragio inghiottì la nave che riportava sull'Ile de France, come allora era ancora chiamata l'isola, la sfortunata fanciulla e Bel Ombre, dove si può ammirare una tra le più famose piantagioni di canna da zucchero.

Passeggiare tra secoli di letteratura

Da Mark Twain fino a Patrick O'Brian, dal Settecento ai nostri giorni, le spiagge, i villaggi, i sorrisi della gente e la bellezza delle donne di Mauritius sono stati protagonisti di pagine e pagine di letteratura. Di questa immensa produzione sono purtroppo pochissimi i testi attualmente reperibili in Italia; buona parte degli scrittori mauriziani infatti scrive ancora oggi in francese e alcuni di essi sono divenuti tra i più rappresentativi autori in questa lingua: è il caso di Khal Torubully, uno tra i poeti contemporanei più celebri e apprezzati in Francia. Mauritius e poesia, un'unione che ancora oggi appare come qualcosa di naturale.

Segà, la musica della libertà

Se volete capire cosa sia realmente Mauritius, niente vi può essere più d'aiuto della sua musica: il Segà. Il buio, la spiaggia, il fuoco, i tamburi e una danza viscerale e sensuale, il Maloya, in cui le pulsioni del corpo e i ritmici movimenti delle membra accompagnano una musica ancestrale. Suoni che sprigionano energia vengono creati dall'unione delle note emesse dal ravenne (un grande tamburo di pelle di capra) dal bobre (un arco le cui estremità sono tenute unite da corde che vengono colpite da un bastone), dal maravanne (una scatola contenente semi o piccoli sassi) e dal triangolo. Questa musica e questa danza traggono le loro origini dagli schiavi, che utilizzavano questi ritmi per rinfrancare l'anima ed il corpo al termine della loro giornata; secondo la leggenda il Segà nacque infatti una notte sulla spiaggia di Morne, a sud dell'isola, quando un fuoco apparve magicamente ad alcuni schiavi. Oggi la versione tradizionale del Segà è riproposta da numerose compagnie di professionisti nei maggiori alberghi e in alcuni locali dell'isola; ma il Segà impregna l'atmosfera di Mauritius a tal punto che negli anni qualsiasi genere musicale giunto sull'isola ne è stato contaminato: dal ragamuffin alla disco music. Oggi la selvaggia naturalezza di questo genere si è dunque piegata ad una forma di espressione personale, ben lontana da quel momento di liberazione collettiva da cui aveva preso origine. Ma se provate a chiedere alla gente che affolla le strade di Port Louis di consigliarvi un gruppo di Segà, saranno tre i nomi che vi sentirete ripetere più spesso: Serge Lebrasse, Ti Frere e i Cassaiya, tutti musicisti con radici ben ancorate al passato.

Parola ai giovani: Seggae

All our brothers come from the same island/ We are all united for a better future. Attenzione; non si tratta delle parole di nessun cantante di reggae: è ancora Segà. La Jamaica dista da Mauritius migliaia di chilometri ma le idee che i giovani delle due isole avevano per la testa negli anni Settanta erano identiche. Fu così che un ragazzo di nome Joseph Topize, in arte Kaya, si avvicinò al reggae. Rielaborò questa musica, la mise a confronto con le idee della sua gente, unì a quel canto di libertà la danza dei suoi antenati e dall'unione con la musica che da sempre riecheggiava sulla sua isola diede vita al Seggae. Ancora oggi sono tantissimi i gruppi che si cimentano in questo genere musicale in diversi locali dell'isola o semplicemente per strada; una band per tutti i Natty Rebel. Prima di chiudere è necessario aggiungere alla storia un particolare: Kaya venne lanciato da Percy Yip Tong, un mauriziano di origine cinese che ha creduto in un cantante creolo ispirato dalla musica jamaicana e attaccato alla tradizione africana e mauriziana. Potere della multiculturalità di quest'isola.