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Il nord dell’India: fede e cultura

16.09.2021
Indice

L’India del Nord è una meta importante, il viaggio a lungo atteso: un autentico itinerario dell’anima attraverso spiritualità, cultura e diversità, dove spingersi in luoghi stupefacenti e fare esperienze che lasciano il segno. Da Delhi a Varanasi, da Khajuraho a Jaipur e Udaipur, un itinerario fatto di templi e antiche architetture, fra mercati e spaccati di vita quotidiana.

L’anima antica e moderna di Delhi

Con oltre 16 milioni di abitanti, Delhi è un luogo davvero affollato e basta scendere dall’aereo per essere catapultati in un mondo diverso, intrigante e affascinante. La Capitale della Nazione indiana, infatti, è la migliore porta d’accesso per esplorare l’intero paese. In qualche modo, ne riflette tutti gli aspetti controversi. Il suo mix di modernità e antichità, fede e pragmatismo negli affari, nuove tecnologie e riti arcaici, offre al viaggiatore la fotografia di una delle più competitive nazioni emergenti a livello economico. Una città dove tradizione e innovazione vanno a braccetto, spesso in modi complessi da definire.

Delhi è formata da un insieme di sette antiche città che nel tempo si sono fuse, dando origine ad una metropoli. La città vecchia e quella nuova (New Delhi) sono separate da un’imponente cinta muraria che sembra tradurre in architettura il divario fra presente e passato ma che, allo stesso tempo, ne rappresenta anche l’elemento di continuità. Compiere un tour cittadino è quasi un virtuosismo ed è necessario selezionare in anticipo le cose da vedere. Delhi può risultare vasta e tentacolare la prima volta che la si visita.

Fra le cose da non perdere vi sono senz’altro il famoso tempio indù Laxminarayan (detto anche Birla Mandir), l’imponente India Gate, il Rashtrapati Brahwan (la residenza presidenziale), la tomba di Humayun, il sito archeologico di Qutub Minar (il più alto minareto in mattoni del mondo) e infine il tempio Bahá'í. Nella parte vecchia, invece, sono tappe obbligate il sorprendente Forte Rosso e la moschea di Jama Masjid. Un’esperienza indimenticabile, infine, è quella di visitare il mercato di Chandni Chowk, a poca distanza dal Forte Rosso ed uno dei luoghi più caratteristici dell’intera città. Si tratta del mercato più grande dell’India e visitarlo è come aggirarsi per le vie di una cittadina. Qui si possono trovare spezie, carni e verdure, stoffe, souvenir, artigianato e persino oggetti tecnologici, in un continuo susseguirsi di piccole botteghe. Fra le cose da non perdere in questo mercato ci sono le ghiotte jalebi fritte nel ghi (il tradizionale burro chiarificato indiano), una delle specialità del posto.

Da Varanasi a Khajuraho, sulle tracce della spiritualità indù

Varanasi è un vero luogo di spiritualità e il centro della religione nella Nazione. È la città sacra per gli induisti che celebrano, ogni singolo giorno, i propri riti sulle sponde del Gange. Qui, infatti, la vita scorre lungo il fiume e tutta la fede di questo popolo straordinario si manifesta sui ghats, le scalinate che digradano nelle acque, dove si celebrano funerali, preghiere e bagni rituali. Ogni induista è tenuto a recarsi - almeno una volta nella vita - in pellegrinaggio a Varanasi e immergersi nel Gange da almeno 5 diversi ghats. Le ceneri dei defunti vengono sparse in queste acque mentre sui ghats vi sono pire accese giorno e notte, dando luogo ad uno spettacolo suggestivo e controverso. Il modo migliore per assistere ai riti indù è quello di farlo in barca, in modo da non turbare con la propria presenza la loro devozione. Fra i luoghi da visitare ci sono i templi dedicati a Shiva e a Durga ma è l’atmosfera del luogo a conquistare ogni viaggiatore con la sua aurea di misticismo.

Khajuraho – a dodici ore di treno da Varanasi - è stata indicata dall’UNESCO fra i siti ritenuti Patrimonio dell’Umanità. Qui, infatti, si trova la più vasta concentrazione di templi medievali induisti e giainisti dell'intero Paese. La cittadina non raggiunge i 20.000 abitanti (uno standard piuttosto basso per l’India) ed è facilmente visitabile. I templi più noti sono quelli sontuosamente adornati con i celebri bassorilievi che illustrano le antiche dottrine tantriche, con raffigurazioni erotiche e simboliche. Da Khajuraho - passando per la splendida città di Jhansi - si arriva ad Agra, la ‘capitale’ dell’architettura dell’impero Moghul, di cultura islamica, che dominò l’India fra il Cinquecento e il Settecento. Qui – fra le tappe irrinunciabili – c’è la visita allo straordinario Taj Mahal: un mausoleo costruito nel 1632 dall'imperatore Shah Jahan in onore di sua moglie Arjumand Banu Begum, concepito come una spirituale offerta d’amore. L’architettura leziosa e delicata di questo luogo è in netto contrasto con un altro monumento locale, il Forte Rosso di Agra, un’imponente fortificazione in arenaria che dimostra tutta la potenza dell’impero Moghul ai suoi massimi splendori.

Jaipur e Udaipur: architettura e natura

Jaipur e le sue fortificazioni sono uno spettacolo che si staglia sul verde delle colline. All’ora del tramonto tutto sembra tingersi di rosa come il colore delle sue case. Jaipur è stata definita la San Pietroburgo d'India per la sua grande bellezza. I suoi monumenti simbolo sono l’Hawa Mahal, il celebre Palazzo dei Venti costruito in arenaria rosa, e l’antico osservatorio astronomico Jantar Mantar. In città si può visitare anche il Jaipur City Palace, la vecchia abitazione del Maharaja, e la cittadella fortificata dell’Amer fort, nella tradizionale architettura di stile hindu.

Udaipur - la città dei Laghi – è nota per i templi Jagdish e Saheliyon ki bari, autentiche attrazioni cittadine. Tuttavia, la vera emozione da provare, da queste parti, è quella di noleggiare una barca e osservare la città mentre si galleggia sul placido Lago Pichola, lasciando libero lo sguardo e meditando sulla diversità di questa cultura, così antica e saggia da saper abbracciare il nostro tempo con gioia ed entusiasmo.

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