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Mauritius, l'isola dai mille volti

24.09.2021
Indice

Musica, cibo, divertimento e tanta natura sono i tratti caratteristici di Mauritius. Bagnata dall’Oceano Atlantico, ma africana per elezione, quest’isola è un autentico crocevia di etnie e culture. Un melting pot di persone, frutto dell’incontro di popoli europei, indiani, cinesi e africani, che hanno saputo fondersi per dare vita ad un Paese affascinante.

Gusto mauriziano

Un’isola dal mare pescoso e dalla terra fertile, abitata da etnie diverse è un vero paradiso per i viaggiatori che amano scoprire cibi e cucina sempre nuovi. Si possono provare i piatti tipici della tradizione francese abbinati a zuppe tradizionalmente cinesi, gustare piatti indiani o lasciarsi conquistare dalla complessa cucina creola. Le spezie sono le vere protagoniste della cucina locale che prende ispirazioni e suggerimenti dalla tradizione tandoori e masala, dalla lontana Cina e dalle delicate preparazioni provenzali. I piatti più diffusi sono realizzati con pesce freschissimo (gamberi e marlin, fra le specialità) cotto con le spezie oppure alla brace, ma anche con carni di pollo e di manzo preparati in modo elaborato, spesso con l’aggiunta di curry. Infine si può gustare della meravigliosa frutta tropicale, da abbinare a delicati dessert. Si può scegliere di scoprire i sapori mauriziani nei ristoranti di qualità o fare tappa in uno dei tanti chioschi che offrono l’appetitoso Dholl pori, re dello street food isolano. Si tratta di una sorta di ‘piadina’ farcita con una crema di piselli gialli, fagioli e spezie, davvero gustosa.

Le tante etnie mauriziane

Mauritius – nonostante le dimensioni contenute - è un’isola dalle molte identità. La sua multiculturalità è, infatti, un elemento di studio da parte di antropologi e sociologi. Originariamente questo popolo era costituito da coloni europei e schiavi fatti venire dal Madagascar e dalle vicine coste africane per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. A metà dell’Ottocento – con l’abolizione della schiavitù – venne portata mano d’opera dalla Cina e dall’India. Nel tempo si è costituita un’identità nazionale eterogenea: indiani, europei, creoli e cinesi costituiscono oggi le principali etnie del Paese che si sono fuse e hanno dato vita ad una nazione dalle diverse anime, capace di un forte carattere unitario. Qui convivono pacificamente cattolici, protestanti, buddisti e musulmani ed è facile imbattersi in chiese cristiane, templi indù e tamil, moschee e pagode cinesi, tutto in poche centinaia di metri. La tolleranza è una delle regole dell’isola e la fede è vissuta con molto fervore dai mauriziani.

Ci sono due cose che accomunano tutti gli abitanti dell’isola: la lingua francese e il culto dell’ylang-ylang. Quest’ultimo è il celebre fiore locale, di colore giallo, impiegato nella profumeria e nella cosmesi internazionale. Sia per la sua presenza - che caratterizza la natura locale, con alberi che raggiungono i 12 metri d’altezza - che per la sua ricaduta sull’economia locale, lo ylang-ylang è uno dei simboli del Paese e viene spesso raffigurato nelle chiese e nei templi. Vaniglia, tè e canna da zucchero sono il vanto dell’agricoltura nazionale e rendono Mauritius il luogo ideale dove gustare dell’ottimo Rum, sorseggiare un buon tè dall’aroma caldo e avvolgente, oppure provare uno dei tanti abbinamenti culinari con la vaniglia, che qui viene usata per insaporire non soltanto i dolci, ma anche carni e altri piatti salati.

Sulle note della musica Sega

Per immergersi e toccare con mano la cultura di un Paese, non c’è niente di meglio che conoscere la musica dei popoli e delle etnie che abitano quest’isola dell'Oceano Indiano sud-occidentale, al largo delle coste del Madagascar.

La musica e il ballo sono due componenti imprescindibili della cultura mauriziana e trovano la loro massima espressione in un genere chiamato sega, di chiara provenienza africana. Si tratta di un ritmo sensuale che veniva originariamente eseguito dagli schiavi, per essere poi contaminato da influenze orientali ed occidentali, arrivando ad inglobare persino il lontano sound giamaicano.

La Sega tradizionale è ballata durante le feste popolari ed è l’occasione in cui i mauriziani indossano dei coloratissimi abiti tipici.

Il genere musicale che va per la maggiore al momento, invece, si chiama seggae ed è una chiara trasposizione della musica tradizionale mauriziana negli attuali ritmi del reggae. Il seggae è la colonna sonora delle feste di strada ma lo si può trovare anche nelle discoteche.

La Sega tradizionale e il Seggae, pur avendo radici nella cultura africana, sono un importante elemento di aggregazione per ogni etnia presente sull’isola che si riconosce appieno in questa manifestazione culturale ascoltandola, suonandola e ballandola in ogni occasione e ovunque, dalla capitale Port Louis ai paesi più piccoli.