Cusco, l’ombelico del mondo
No, Jovanotti non c’entra niente! Cusco, infatti, è l’ombelico del mondo da tempo immemorabile. Lo era già per i suoi fondatori, i leggendari Incas, e lo è ancora oggi. A ben 3.399 metri sul livello del mare, Cusco è uno dei luoghi di elezione per l’avventura e l’esplorazione. Qui il desiderio ancestrale di ogni viaggiatore di scoprire cose nuove e sperimentare inedite emozioni trova terreno fertile in una città straordinaria e un contesto affascinante.
L’arrivo di Pizarro
In lingua quechua si chiamava Qusqu, ovvero ‘il centro’ e più precisamente ‘l’ombelico’ o ‘la cintura’. Per gli Incas, in questo luogo il mondo degli inferi si incontrava con il mondo visibile e quello celeste. In qualche modo, l’inferno sulla terra sbarcò veramente in città e lo fece in una data precisa. Era il 15 novembre del 1533 quando il conquistador Francesco Pizarro fece il suo ingresso a Cusco dopo averla messa a ferro e fuoco. Se una civiltà - quella incaica - stava per scomparire, una nuova - portata dall’Europa - faceva il suo ingresso. Oggi questa città peruviana è uno dei luoghi più visitati del paese e del mondo per il fascino del passato, la sua collocazione geografica e la bellezza naturalistica dei paesaggi.
Turisanda vi porta alla scoperta di Cusco e del Perù attraverso i suoi viaggi organizzati.
Alla scoperta di Cusco
Un itinerario alla scoperta della capitale delle Ande non può che partire da Plaza de Armas, il vero cuore della città, dove il presente incontra il passato. L’antica plaza è una delle prime tracce architettoniche dei conquistatori spagnoli, il cui assetto fu realizzato alla fine del Cinquecento. Di particolare pregio artistico sono i superbi davanzali e balconi delle abitazioni che si affacciano sulla piazza. Quasi tutti sono di legno intarsiato con motivi floreali e contribuiscono a dare a questa piazza un aspetto davvero suggestivo. Qui si trovano la cattedrale cittadina e la Chiesa della Compañía de Jesús. La Basílica de la Virgen de la Asunción è la cattedrale di Cusco ed uno dei luoghi più sacri della città. Qui – sul tetto del mondo – la fede degli abitanti è sincera e la devozione è forte. Da Plaza de Armas si dipana Calle Marquez, la strada dello shopping, che conduce sino alla vicina Iglesia de la Merced, realizzata nel caratteristico stile barocco coloniale. Costruita nel 1536 e ristrutturata nel 1675, la chiesa colpisce il visitatore per il suo sontuoso stile tardo barocco. L'enorme ostensorio dorato tempestato di gemme, il coro dalle forme elaborate, le sculture in legno e i dipinti murali nel tipico stile coloniale ne fanno un piccolo gioiello. Più che una chiesa è un autentico museo della storia popolare locale! Per chi desidera immergersi nella cultura inca, non c’è niente di meglio che visitare il Museo de Arte Precolombino (MAP), che vanta una collezione di ben 450 capolavori, e il Museo Inka.
La Valle Sacra
Appena fuori Cuzco si trovano le rovine di Sacsaywaman. É uno dei più importanti siti archeologici nelle vicinanze. Durante l’epoca Inca era una cittadella fortificata con funzioni politiche e religiose. Le ingiurie del tempo ne hanno in larga parte cancellato i fasti, ma ancora oggi ci si può perfettamente rendere conto di quanto fosse imponente. Ampie cisterne per la conservazione delle acque, torri di avvistamento e un raffinato sistema idraulico sono solo alcune delle tracce che ci indicano l’elevato livello di sviluppo della civiltà Inca. Infine le mura, enormi e formate di massi giganteschi, sono costruite ad incastro. Si dice che non sia possibile far passare neanche una monetina fra le giunture. In quest’area si trovano le aree di Pisaqa, Intihuatana, Q'allaqasa e Kinchiracay. L’area di Intihuatana è quella più rilevante in termini di cose da vedere, data la presenza di templi e aree destinate ai bagni rituali. Il celebre Tempio del Sole è uno dei monumenti più visitati e si tratta di un sito scolpito nella roccia vulcanica. La precisione con la quale sono stati realizzati i suoi angoli e la sua dislocazione lascia pensare ad un sua funzione come osservatorio astronomico. L’area di Q'allaqasa era una vera e propria cittadella, poco distante dalle famose terrazze realizzate dagli Incas per la coltivazione intensiva, ancora in perfetto stato e tutte quante in uso. La valle sacra degli Incas è protetta dalla enorme fortezza di Ollantaytambo che si trova a ben 75 chilometri da Cusco. Del tempio principale sono sopravvissute soltanto poche pietre, ma la vista che si gode da questa piccola cittadina è davvero unica. Da Cusco si possono comodamente raggiungere le vette di Machu Picchu in treno, il cosiddetto Orient Express andino che, grazie al suo tetto in vetro, lungo il viaggio permette di poter godere di una vista davvero panoramica durante il passaggio attraverso le gole delle Ande.
La cucina di Cuzco, fra piatti Incas e gusti spagnoli
Il piatto forte di Cuzco è il cuy, ovvero il porcellino d'india, il cui sapore è molto vicino a quello del pollo e che viene cucinato in molti modi diversi. Il modo più diffuso è quello arrosto, con patate ed erbe locali aromatiche. Allo stesso modo viene preparata anche la carne di alpaca. Non manca il pesce, fresco e a buon mercato (da assaggiare la celebre ceviche peruviana) ma sono le carni, le verdure (in particolare la patata) e gli straordinari cereali locali, mais e quinoa in primis, a fare la differenza in tavola. I piatti sono quasi sempre accompagnati da riso e salsette piccanti. Ci vuole attenzione dato che in Perù il peperoncino è forte e intenso. Per fortuna si beve birra Cusqueña, una lager leggera, dal retrogusto dolciastro, particolarmente indicata con la cucina locale, oppure una variante artigianale prodotta in zona e realizzata con il mais. Non si può dire di aver conosciuto veramente il Perù se non si è assaggiata la curiosa Inka Kola, dal colore giallo quasi fluorescente e il gusto di citronella. Quando il caldo si fa insopportabile è un vero toccasana per continuare ad esplorare rovine, monumenti e mercati. La cucina di Cuzco è solo in apparenza semplice, in realtà è un raffinato connubio di gusti antichi e attuali, ottenuti da materie prime davvero speciali e spesso uniche.
Shopping fra gli indios
Fare shopping a Cuzco è un’esperienza affascinante, purché si sia disposti a contrattare fino all’ultima moneta. In città si trova il coloratissimo mercato di Costa de San Blas (nel Barrio omonimo) dove poter comprare oggetti di artigianato locale, ma soprattutto poter visitare la splendida chiesa omonima e la sua collezione di sontuosi arredi sacri. Il mercatino è molto turistico ma decisamente intrigante e vale la pena di essere visitato. Esplorando il quartiere con attenzione, si possono scoprire numerosi laboratori di artigianato che realizzano cornici e tessuti davvero particolari. Altro mercato cittadino che vale la pena di visitare è quello di S. Pedro. Si tratta di un insieme caotico di bancarelle di frutta, verdura, pane, abiti e carni, prevalentemente frequentato da locali. É un angolo di Cuzco lontano dal turismo e fuori dal tempo dove trovare ghiottonerie tipiche ed entrare in contatto con gli abitanti della capitale delle Ande.